L’Inps conferma, a luglio l’aumento delle pensioni minime
Da luglio diventerà effettivo l’extra aumento delle pensioni di importo inferiore o pari al minimo previsto dalla legge di Bilancio 2023. I pensionati Inps riceveranno gli assegni maggiorati nonché, se spettanti, gli arretrati relativi alla prima parte dell’anno, che potranno riguardare tutti i primi sei mesi o quelli successivi alla decorrenza della pensione.
Con la legge 197/2022 è stato introdotto un incremento aggiuntivo al normale adeguamento degli importi all’inflazione: per l’anno in corso l’aumento è di 1,5 punti percentuali per i pensionati con trattamento pari o minore al minimo e di età inferiore a 75 anni; è di 6,4 punti percentuali per chi ha almeno 75 anni; nel 2024 l’incremento sarà di 2,7 punti percentuali a prescindere dall’età.
Questa disposizione una tantum è stata introdotta a fronte dell’alta inflazione registrata l’anno scorso che ha eroso il potere di acquisto dei pensionati, ma non solo. Peraltro, contestualmente, per gli assegni previdenziali di importo superiore a quattro volte il minimo si è introdotto un meccanismo di adeguamento all’inflazione meno generoso di quello utilizzando nel 2022, quindi si è scelto di togliere qualcosa (operazione già fatta in passato) a chi riceve pensioni più consistenti e tutelare gli importi più bassi.
La maggiorazione si applica sugli importi lordi inferiori o pari al trattamento minimo, compresa la tredicesima, tenuto conto di tutte le pensioni assoggettabili a Irpef e alla perequazione cumulata, qualora il titolare sia beneficiario di più di una, mentre sono escluse le prestazioni assistenziali perché non fiscalmente imponibili.
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